È palese che per sua natura l’agricoltura opera in relazione con il mondo dell’artigianato, del commercio e dei servizi ecc. Solo una visione aperta e collaborativa potrà migliorare le condizioni generali di vita e lavoro. Gli agricoltori sono, in prima persona, interpreti dell’attività manifatturiera, di conseguenza la valorizzazione economica delle produzioni agrarie avviene primariamente con le fasi di trasformazione e commercializzazione diretta o del prodotto trasformato.
Se le possibilità di trasformazione e commercio vengono sottratte all’atto agricolo, l’agricoltura non sarà sostenibile, al contrario, i ricavi di queste attività devono tornare in agricoltura, come scelta necessaria per permetterne la sussistenza e ricominciare il ciclo di vita dell'azienda agricola o meglio definita "organismo agricolo".
Da una gestione equilibrata delle risorse e dell'attività agricola, sorge un’economia che finanzia la cultura, l’arte, l'artigianato, il turismo e l'economia in genere del territorio anche attraverso le attività connesse e correlate, come ad esempio
attività sociali volte all'inclusione.
Con questi presupposti si potrà valorizzare e costruire un territorio accogliente e attraente per supportare il turismo locale.
Un paesaggio agrario con un simile carattere armonico, di innovazione sociale e cultura dell’ambiente, costituirà un polo di attrazione e un bacino capace di moltiplicare i flussi
turistici di un paese.
Il mondo agricolo ha storicamente presidiato i problemi sociali. La solidarietà e la cura della persona e dell'ambiente, la tutela degli anziani dei bambini e dei disabili, la regolazione dei rapporti, sono state gestite dal mondo rurale, come suoi compiti storici. Solo una "riduzione dell’agricoltura a fatto economico", intervenuta con l’industrializzazione, ha spinto a considerare esterne queste occupazioni agricole tradizionali.
L’agricoltura è un fatto sociale e presidia non solo la sfera economica, ma anche quella giuridica e culturale. La capacità di operare dove esistono esclusione e criticità sociali è una risorsa per la civiltà, tale da intervenire positivamente sui problemi e accogliere giovani e adulti a rischio esclusione.
Dall’organizzazione in senso sociale dell’agricoltura possono essere concepiti modelli virtuosi esemplari i cui effetti porteranno cambiamenti rimarchevoli in altri settori e nell’organizzazione pubblica.
È importante creare interazioni sinergiche tra le risorse del territorio e le persone che vivono e lavorano sullo stesso per diffondere la consapevolezza comune che è necessario uno sviluppo e un autonomia economica locale.
Gli Indiani, Egiziani, Cinesi, e Sumeri sono solo alcune civiltà che hanno fornito la prova che suggerisce che gli alimenti possono essere efficacemente a beneficio della salute.
L'ayurveda, la medicina tradizionale indiana vecchia di cinquemila anni, cita i benefici del cibo per scopi terapeutici. I documenti storici indicano che i benefici degli alimenti sono stati esaminati per migliaia di anni.
Ippocrate, considerato da alcuni come il "padre" della medicina occidentale, sentenziava...
«Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo».
Il moderno mercato dei "nutraceutici" iniziò a svilupparsi in Giappone durante gli anni '80. In contrasto con le erbe naturali e le spezie utilizzate come
medicine tradizionali per secoli in tutta l'Asia, l'industria dei nutraceutici si è sviluppata a fianco dell'espansione ed esplorazione della moderna
tecnologia.
Le nuove ricerche condotte in ambito della scienza alimentare hanno portato a maggiori conoscenze rispetto a quanto era stato compreso durante gli anni 1980. Inizialmente, l'analisi degli alimenti era limitata all'aroma del cibo (gusto e tessitura) e al suo valore nutrizionale (composizione in carboidrati, lipidi, proteine, acqua, vitamine e sali minerali). Tuttavia, una crescente evidenza dimostra che altri componenti degli alimenti possono svolgere un ruolo fondamentale nel legame tra cibo e salute.
...tra il 1800 ed il 1850, un agronomo di nome Ridolfi stava operando per portare innovazioni e miglioramenti in ambito agricolo. Va detto che in quel periodo si stava affermando sempre più il metodo scientifico e Ridolfi voleva apportare miglioramenti all’aratro in modo da ottenere una più efficace azione sul terreno attraverso l’aratura.
Apportando alcune modifiche all’aratro che permettessero una maggiore profondità nella lavorazione del suolo ed un più efficace Ridolfi si rivolse poi ad alcuni agricoltori chiedendo loro di provare il nuovo tipo di aratro.
Dopo il periodo di prova ritornò da loro e questi gli riferirono che sì, effettivamente il nuovo attrezzo lavorava il terreno più in profondità, ma che comunque
non erano soddisfatti perché i buoi alla sera erano molto più stanchi.
Oltre al fatto di vedere gli animali sofferenti, il problema era che questi avevano molto più appetito avendo consumato più energia per riuscire a trainare il
nuovo aratro.
Il nuovo tipo di aratro che arava il terreno più in profondità richiedeva uno sforzo maggiore per essere trainato. Di conseguenza i contadini
riferirono che si sarebbe consumata più energia di quella prodotta.
Questa nuova variabile introdotta provocava uno squilibrio tra energia consumata e produzione. Il foraggio prodotto all’interno dell’azienda non sarebbe stato sufficiente a sfamare gli animali rendendo necessario un approvvigionamento esterno di materie prime. In poche parole si sarebbero rotti gli equilibri.
Consumi mondiali petrolio: 87 milioni di barili/giorno. (nel 2016) Sin dall'inizio della rivoluzione industriale, il consumo di energia nel mondo è cresciuto ad un ritmo sostenuto, molta energia viene sprecata entrando in un circolo vizioso devastante.
Nel 1890 il consumo di carburanti fossili eguagliava approssimativamente la quantità di combustibile da biomassa che veniva bruciato nelle case e dall'industria. Negli ultimi quarant'anni, l'utilizzo assoluto dei combustibili fossili è aumentato con continuità. (fonte wikipedia)